In quel rettangolo di gioco, fasciato dalle gradinate in cemento e da un’ austera tribuna in legno e ghisa, sono scesi in gara uomini i cui nomi appartengono ormai alla storia del calcio nazionale e mondiale. Abbiamo rinforzato l’organico e ci stiamo preparando molto bene, sia i risultati che le prestazioni delle prime uscite sono incoraggianti, restiamo fiduciosi, ma nello stesso tempo non ci facciamo illusioni. Tornano sulla panchina sia Viciani sia Andreani, ma i risultati stentano ad arrivare. Per rinsaldare la linea dei mediani, passati da tre a due, i due interni (o mezze ali), che nella piramide giocavano in linea con gli altri tre attaccanti, vennero arretrati verso il centrocampo. Soprattutto, il centrocampo diventava la zona nevralgica nella quale si decidevano le sorti della partita. Poiché le squadre spesso erano speculari, la marcatura avveniva «a uomo» e non più «a zona» come in precedenza. Le squadre più deboli, le cosiddette provinciali, adotteranno il «mezzo-sistema» o «catenaccio» per cercare di limitare i danni, aggiungendo un uomo in più in difesa. Difesa a 3 3-3-1-3 · Difesa a 4 4-1-4-1 ·
Il sistema ideato da Chapman prevedeva diversi radicali cambiamenti rispetto alla piramide (2-3-5) in precedenza usata universalmente. Chapman diresse anche la nazionale inglese, in un’unica occasione, il 13 maggio 1933, affrontando l’Italia allo Stadio del PNF di Roma (l’incontro terminò per 1 – 1 con reti di Ferrari e Bastin). Anche Pasqualino Guglietta, esponente del Pdl, è in predicato quale candidato, così come Carlo Pietrosanto, da sempre impegnato nel sociale ed esponente del centrosinistra, e Giovanni Macari, già vicesindaco e fautore della promozione turistica e culturale di Lenola. Laltro invece incaricava otto cittadini, che come Matrobattista non si erano candidati, di diverse deleghe: dalla sicurezza sociale al lavoro. Questa tattica, dapprima osteggiata dalla stampa e da buona parte degli addetti ai lavori, alla lunga si dimostrerà più adatta alle caratteristiche di gioco delle squadre italiane, tanto che, già all’inizio degli anni sessanta, quasi tutte le squadre abbandoneranno il Sistema. In un’epoca calcistica oramai lontana, quando non esistevano sponsor e maglie personalizzate a seconda del giocatore, veniva solitamente seguita la numerazione tradizionale derivata dalla piramide.
Negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale le squadre continentali a mano a mano appresero la versione primigenia del modulo di Chapman e la portarono al successo. Meisl, che operava in stretto contatto con l’amico e rivale Vittorio Pozzo, all’epoca CT dell’Italia, propose una sintesi tra il sistema di Chapman e il metodo di Pozzo, dando il via all’epoca d’oro del cosiddetto «calcio danubiano». Chapman fu per nove anni (dal 1924 al 1934, anno della sua morte) allenatore dell’Arsenal con cui vinse due titoli inglesi ed una coppa nazionale. Acquari d’élite è un negozio per appassionati di acquari e pesci tropicali a S. Maria la Carità. Quello alla guida del Gubbio in serie B è stato il primo vero incarico da mister per Pecchia, che lanno precedente aveva fatto il vice di Porta al Foggia, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Protagonista annunciato per la diretta tra Foggia e Crotone non potrebbe che essere Oliver Kragl, punto fisso per la probabile formazione dei satanelli di Mister Padalino, ma pure grande ex della partita.
Nella revisione messa in atto in quell’anno, l’IFAB decise di modificare la regola per favorire un maggior numero di marcature e, in definitiva, lo spettacolo: si passò dal fuorigioco, cosiddetto «a tre uomini» a quello «a due». Il «Kick and Rush» degli inizi aveva generato la Piramide, da cui era nato il Metodo la cui evoluzione, tuttavia, portò a un impoverimento spettacolare del gioco, con progressiva riduzione del numero di reti. Poi era arrivata la piaga di Roma-Sampdoria, e, non potendosela prendere con le stelle, Totti aveva più modestamente identificato il bersaglio della sua ira in Marco Storari, suo compagno di giovanili ai tempi degli Allievi di Aldo Maldera, e Ezio Sella e allora portiere della Samp, offendendolo come si può offendere solo chi si conosce intimamente. Verrà alla luce il fatto che solo le squadre più forti possono permettersi di giocare con questa tattica. La strada era comunque segnata: il sistema attecchì e rimase la tattica di gioco stabilmente adottata dall’Inghilterra fino alla fine degli anni cinquanta. Per contro, passò molto tempo prima che questa tattica venisse esportata compiutamente nell’Europa continentale.