Il Cosenza Calcio a livello nazionale gode di stima come società per i suoi criteri e principi improntati alla trasparenza e al rispetto delle regole. Primo turno di Coppa delle Coppe. Schnellinger continuò a vestire la maglia rossonera nella prima parte degli anni settanta, vincendo altre due coppe nazionali (1972 e 1973) e la Coppa delle Coppe del 1973. Proprio in quell’anno sfiorò lo “scudetto della stella” con l’inaspettata sconfitta all’ultimo turno contro il Verona, passata alla storia come “Fatal” in quanto i milanesi persero un titolo dato quasi per certo, collezionando il terzo posto d’onore consecutivo. «Come spesso accade nel settore degli ausili tecnologici per persone con disabilità – conclude Fanucci – El.Go. Poi effettua l’acquisto con carta di credito come ti ho spiegato nel tutorial su come comprare su Amazon. Ordini con un messaggio su WhatsApp, effettui il pagamento su con Paypal o carta di credito, ricevi la merce con corriere espresso in un paio di giorni! Sui fianchi compare il design tipico delle divise Adidas di questo Europeo in blu scuro e bianco. Come da tradizione la divisa della Croazia presenta un design a scacchi rossi e bianchi. Restiamo in Germania per quella che, di primo acchito, potrebbe sembrare una divisa da cantiere autostradale, mentre invece si tratta della prima maglia del Borussia Dortmund, la storica rivale del Bayern poco più su citato.
Per l’avvocato pure una maglia personalizzata numero 30 da parte del Cosenza Calcio, a sottolineare l’unione temporale delle date 1988 e 2018. Quindi l’omaggio agli attuali protagonisti. Empo- (probabilmente un ipocoristico) con un suffisso -ulus di cui non è ben chiaro se facesse parte dell’antroponimo stesso o sia stato aggiunto al momento della formazione del toponimo Empoli. A differenza di altri dispositivi analoghi, il portiere elettronico è stato concepito per permettere una partecipazione attiva al gioco alla persona con disabilità motoria, la quale normalmente non è in grado di prendere parte all’attività ricreativa all’aria aperta per motivi fisici e normalmente si limita a praticare virtualmente il calcio, utilizzando magari una console per videogame». In sostanza El.Go. è costituito da una sagoma di forma umana e da un robusto sistema elettromeccanico che permette ad essa di scorrere lungo la linea di porta con una rapidità paragonabile all’azione del portiere umano. «El.Go. – spiega egli stesso – è un emulatore di portiere da calcetto, controllabile da remoto mediante un’interfaccia adatta a persone con disabilità motoria. L’idea del dispositivo, già sperimentato in alcune classi del Liceo Scientifico Salutati di Montecatini Terme (Pistoia), è venuta a Luca Fanucci, docente di Ingegneria Elettronica all’Ateneo pisano, che da anni si occupa anche di ausili tecnologici per persone con disabilità.
Il dispositivo, inoltre, prevede diverse modalità di gioco, adatte a persone con differente grado di disabilità motoria. El.Go. è stato realizzato con la collaborazione di Paolo (18 anni) e Tommaso (16 anni), due ragazzi con disabilità motoria, roma terza maglia e dei loro amici. Grazie a El.Go., l’Electronic Goalkeeper sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Elettronica, Informatica e Telecomunicazioni dell’Università di Pisa, i giovani con disabilità motoria possono indossare la maglia n. E grazie di cuore al capitano Corsi e a tutta la squadra che ormai è una grande famiglia. In quest’ultima è collocata una tela con la Madonna col Bambino e i Santi Andrea e Sebastiano di Giovan Battista Naldini, commissionata dalla famiglia Pucci per la scomparsa chiesa di San Matteo a Granaiolo e databile al 1560 – 65 circa. Dopo l’abbraccio collettivo avvenuto domenica sera, con la squadra vincente di ritorno da Pescara festosamente in ‘tour’ per tutti i quartieri della città sul bus scoperto e poi con l’apoteosi conclusiva del grande ritrovo nello stadio “San Vito-Gigi Marulla”, questa mattina la società Cosenza con in testa il presidente Eugenio Guarascio, con mister Braglia, lo staff tecnico (nel quale spiccavano Roberto Occhiuzzi, il direttore sportivo Stefano Trinchera, il team manager Kevin Marulla, Luigi Pincente e Antonio Fischetti), lo staff organizzativo (la responsabile di gestione Roberta Anania e il segretario Andrea De Poli) e naturalmente una delegazione di dieci calciatori della rosa che ha riconquistato la serie B, sono stati ricevuti dal sindaco Mario Occhiuto e da alcuni esponenti della sua Giunta a palazzo dei Bruzi, casa dei cosentini.
Spesso sono veri e propri container, dove però potete trovare delle autentiche perle: pensate ad esempio alla storica maglia pink & chocolate del Corinthian Casuals, a quella blu e rosa del Dulwich Hamlet o ai cerchi biancorossi del Kingstonian. Non ci sono commenti. Con questa serie B possiamo dare un riscatto a Cosenza, alla provincia e all’intera Calabria per lo sviluppo e il lavoro che sono fondamentali. È stata così la volta di patron Guarascio (pure per lui una targa donata dal Sindaco che dalla società ha invece ricevuto una bellissima casacca Con una “B” maiuscola sulla schiena) che a margine dell’incontro ha approfittato della circostanza per annunciare ufficialmente la riconferma di Piero Braglia alla guida della squadra: “Sappiamo bene di avere fatto qualcosa di straordinario – ha detto Guarascio – Lo sapevo da sette anni, da quando sono presidente del Cosenza Calcio perché il mio obiettivo era quello di riportare la squadra in serie B. Vi posso assicurare che non è stato semplice affrontare questa sfida a livello nazionale dove su 60 squadre, tre salgono in modo diretto e una sola attraverso la lotteria dei playoff. Da questo punto di vista abbiamo puntato a qualcosa di straordinario. Dopo essere rientrato al Milan, il 18 luglio 2006 viene ceduto questa volta in prestito al Torino, dove ricopre il ruolo di titolare nella squadra granata che otterrà la salvezza a fine stagione.