Uscito di scena il Varese 1910, il sindaco di Varese in carica Attilio Fontana si adoperò per radunare i soggetti interessati alla ricostituzione del sodalizio: dopo un primo tentativo fallito (che precluse la possibilità di iscrivere il «nuovo Varese» alla Serie D), un pool di imprenditori varesini e semplici tifosi capeggiati da Gabriele Ciavarrella, Piero Galparoli e Enzo Rosa finanziarono la creazione di una nuova società, denominata Varese Calcio S.S.D. Avendo progressivamente fatto propria l’identità del calcio varesino (colori, simboli, richiami alla storia pregressa), è da considerarsi erede de facto , ma non de iure , della tradizione sportiva iniziata nel 1910 con la fondazione del Varese Football Club. Il successivo campionato, portato a termine con difficoltà (sia pure con la vittoria in Coppa Italia Dilettanti Lombardia) e in un quadro di crescente crisi economico-amministrativa, si conclude con l’ulteriore fallimento societario, proclamato ufficialmente il 12 agosto 2019. A seguito di ciò nessuna società si propone per subentrare formalmente alla tradizione sportiva biancorossa, che pertanto dalla stagione 2019-2020 si deve ritenere quiescente.
Dopo anni di alti e bassi, tra retrocessioni in Serie B e promozioni in A, dal 1970 inizia una fase calante che vede la società biancorossa stazionare diversi anni in B; nella stagione 1981-1982 sfiora la promozione in serie A: comanda infatti la classifica sino alla ventiseiesima giornata, salvo poi crollare negli ultimi due mesi classificandosi solamente quarta e mancando così il ritorno nella massima serie. 1975-76 – 2º nel girone B di Promozione siciliana. La nuova squadra vinse con ampio margine il proprio girone (senza subire alcuna sconfitta) e ottenne la promozione in Serie D. Dopo aver sfiorato l’immediato ritorno tra i professionisti nella successiva annata, la società subì tuttavia una nuova e repentina crisi economica e sportiva, tale da condurla, al termine della stagione 2017-2018, a perdere i play-out contro l’OltrepoVoghera e retrocedere in Eccellenza. Nei primi anni 2000 subentrò alla presidenza Binda la famiglia Turri, la cui gestione portò tuttavia la società al fallimento nel 2004. Il club venne pertanto rifondato sotto il nome di Associazione Sportiva Varese 1910 e ripartì dal campionato regionale di Eccellenza, guidato dagli ex giocatori biancorossi Pietro Maroso (nominato presidente), Riccardo Sogliano (patron) e Luca Sogliano (direttore sportivo).
Nei suoi primi anni di vita, il club non prese parte a competizioni organizzate, disputando numerose amichevoli. Con la retrocessione in serie C nel 1985, il club iniziò un lungo periodo di militanza nelle categorie inferiori, destinato a protrarsi per 25 anni: trascorse infatti 10 stagioni in Serie C2 (con una parentesi nel Campionato Nazionale Dilettanti 1993-1994 con vittoria del campionato e della Coppa Italia), per poi riaccedere alla serie C1 nel giro di quattro anni, grazie al lavoro del direttore generale Stefano Capozucca, chiamato a Varese dall’allora co-proprietario del club Claudio Milanese, coadiuvato dal presidente Paolo Binda e da altri soci minori. Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Città di Varese. Nel 1926-1927 i colori del club furono mutati in bianco e rosso, per uniformarsi agli storici colori della città di Varese. Quali colori sociali furono adottati il bianco e viola. Nella stagione successiva i viola tornarono al pantaloncino bianco abbinato alla maglia viola scudettata. Giacinto Bianco · Maria Chieco Bianchi · Le maglie Stadium sono più accessibili dal punto di vista economico rispetto alle maglie Match, rendendole una scelta popolare per molti tifosi. Chi ha preso una maglia dell’Italia prima del 2006 e l’ha tenuta come si deve negli ultimi 15 anni, ha in armadio sicuramente qualcosa che ha aumentato valore rispetto all’acquisto iniziale ed è imparagonabile rispetto a una maglia comprata dopo la vittoria.
1998-1999 vide l’utilizzo di una casacca da trasferta con gradazione principale il cobalto – che manteneva come caratterizzazione la manica sinistra bianca già propria della prima maglia, ma a differenza di quest’ultima sfoggiava dettagli in arancione. Champions League 2022-2023 sono state adoperate versioni specifiche della divisa da trasferta e della terza divisa, ma non della divisa casalinga. In trasferta i colori sono invertiti: maglietta gialla, pantaloncini blu, calzettoni come la maglia. Le rivalità più sentite sono quelle con il Brindisi e il Martina, la prima di origine politico-geografica e la seconda di natura sociale e storica. Le rivalità con le altre pugliesi, in particolare Barletta, Bisceglie, Andria e Cerignola nate sul campo nei numerosi campionati disputati tra di loro. Al termine della stagione 2012-2013, conclusa con il mancato accesso ai play-off all’ultima giornata, Rosati (in procinto di entrare nei quadri dirigenti del Genoa) cedette la proprietà e la presidenza del club a Nicola Laurenza, già da tre stagioni sponsor principale dei biancorossi. Per il 2012-2013, le strisce della maglia, a girocollo, divennero cinque – tre azzurre e due nere – mentre le maniche furono completamente nere con risvolto azzurro. Aspettate un momento: ci sono delle fiamme sulle maniche della maglia!