Poco dopo si fece avanti la Real Sociedad e si realizzò così il primo trasferimento telematico nella storia del calcio. Allora anche il Real Madrid o il Bayern Monaco hanno «potere»… Io so cosa rappresenta la Juventus in Italia, non c’è bisogno che lo dica anche oggi, ogni volta. Le origini degli attuali concorsi di bellezza vanno ricercati in Miss America, che si svolse per la prima volta ad Atlantic City nel 1921. Altri prestigiosi concorsi di bellezza sono Miss Mondo, istituito nel 1951 da Eric Morley, e appunto Miss Universo, che attualmente è di proprietà di Donald J. Trump e dellemittente NBC. Ammesso nel Campionato Interregionale – Prima Categoria. Mezza Italia la odia, invece dovrebbe imitarla anche nello sporcarsi le mani, nel saper soffrire. Cosa c’è di speciale nello spogliatoio bianconero che consente di trovare le motivazioni per alzare l’asticella ogni anno di più? Vale pure per gli avversari, che contro i bianconeri sentono di dover giocare la partita della vita. Chi affronta la Juve fa sempre la partita della vita. Chi conosce la Juventus, sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. Così c’è chi si è creato un personaggio.
Uno dei rifiuti particolarmente importante del mondo agricolo è l’amianto, che è materiale utilizzato, negli anni passati, per la copertura delle stalle e dei ricoveri del bestiame. Non mettere mai lo zaino nella asciugatrice, poiché il calore può danneggiare il materiale. Certo, avere dietro la Fiat dà potere economico e questo rende forte la squadra, però dov’è il reato? Si parla del «potere della Juventus» che viene identificata con la Fiat e la famiglia Agnelli che, peraltro, non era l’unica famiglia depositaria del potere, ma poi mancano le prove. Gli odiatori sono tanti – soprattutto i tifosi delle squadre dirette concorrenti – ma tantissimi anche gli italiani che, tifando per la squadra di città, amano la Juve in seconda battuta. Una pianificazione urgente per la quale l’Italia ha messo a disposizione il quartier generale operativo per l’attuazione immediata, un’offerta che l’Unione europea ha apprezzato e che, su nostra richiesta, ha richiamato, proprio lunedì, in un punto formale della nostra risoluzione.
L’Italia di oggi purtroppo non riesce a farlo. Devo dire però del teatro che allora si poteva frequentare, a parte alcuni mostri sacri come il Ruggeri di cui sopra, oppure, lo ricordo con interesse ed emozione, un grande attore oggi un po’ dimenticato, che ha recitato molto nella nostra regione, Memo Benassi, devo dire che il panorama del teatro di allora, parlo del periodo dal 55 agli anni 60, era piuttosto triste. Il legame con la Juve però è antecedente a quello con la mia città, e sconfina in quel territorio mitico dell’infanzia, di poster e sogni di gloria che cullavo, da bambino perennemente attaccato al pallone qual ero. Possono cambiare gli uomini, possono cambiare i dirigenti, però quello che ha di forte questa società sono i giocatori cui è stata tramandata una voglia di vincere, di primeggiare, che non è pari in nessuna altra squadra. È una squadra che non m’interessa.
È una squadra che vince perché ha imparato a soffrire quando non vinceva. Questa è la Juve che raccontai per anni, squadra superiore a tutte nel momento in cui finivano le chiacchiere e cominciavano i fatti. Ha attraversato il culmine nel momento di Calciopoli, quando non c’erano nemmeno prove reali a sostegno di quelle accuse. In sostanza gli analisti della Nike tornano da Roma con una serie di idee e spunti che trasferiscono nel disegno delle tre maglie di ogni collezione e nelle decine di altri capi per l’allenamento e il tempo libero. Poi, al di là di quelle resistenze sociali che vi possono essere in situazioni del genere, sono emerse tutta una serie di difficoltà reali importanti. Dal 1996 sono in curva Nord perché ciò che vedevano in Sud non gli piaceva: essendo juventini e torinesi non vedevano di buon occhio i gruppi della Sud di altre città e regioni. È il famoso «peso della maglia»: rendi più di quello che sei, giochi meglio perché sei della Juve. Quando sei alla Juventus diventi un operaio. Nel 2007, sulla mostra Juventus. Un fenomeno in rapida crescita e diffusione, anche nel nostro Paese. Momenti di gioia incredibile, in cui ti senti sul tetto del mondo, ma anche momenti di scoraggiamento, di delusioni bruciate, di incredulità.