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Complesso della Miniera di Serbariu: nel giacimento carbonifero di Serbariu – Nuraxeddu con gli impianti estrattivi di pozzo 1, pozzo 2, pozzo 3, pozzo 4, pozzo 5, pozzo 6, pozzo 7, pozzo Nuraxeddu Vecchio, maglia dell’inter 2025 pozzo del Fico. È stata la principale miniera del bacino carbonifero del Sulcis (le cui due torri costituiscono di fatto uno dei simboli della città), chiusa negli anni sessanta, ospita oggi il Centro Italiano della Cultura del Carbone, con il Museo del Carbone che illustra la storia del carbone, delle miniere e dei minatori. Caratterizzata da un piccolo campaniletto a vela nella facciata, fu chiusa nel 1958, anno di apertura della nuova chiesa della Beata Vergine Addolorata, situata nel vicino quartiere di Rosmarino. Complesso della miniera di Cortoghiana, nel giacimento carbonifero di Cortoghiana Nuova, diversi edifici ed impianti estrattivi vicino all’omonima frazione: Cortoghiana Vecchia, pozzo Est, Cortoghiana Nuova – pozzo 1, Cortoghiana Nuova – pozzo 2, direzione Mineraria e cippo commemorativo in pietra, officine meccaniche, magazzini, centrale elettrica e laveria.

Miniera di Serra Lurdagu, a monte Leone, dove l’attività mineraria prevalente fu la barite, ma altri minerali estratti furono argilla, blenda, calamine, calcite, cerussite, galena, limonite, marcasite e altro. Necropoli a domus de janas di Cùccuru Su Cardolinu di Monte Crobu (4 tombe ipogeiche di tipo collettivo; Neolitico Finale: 3200 a.C. – 2800 a.C. e “cultura di San Michele di Ozieri”): in questa località sono state rinvenute delle domus de janas risalenti al neolitico. Inoltre poco distanti si trovano varie domus de janas di epoca neolitica e i resti di diversi nuraghi. Sirri: in questa frazione sono state rinvenute delle domus de janas anch’esse risalenti al neolitico. Le mura di Firenze sono l’antica cerchia difensiva della città. Chiesetta di Santa Barbara di Piolanas (di origine medievale): situata in località Piolanas (a «Medau Manca»), risalente forse al periodo giudicale ma fortemente alterata dai pesanti restauri; durante la locale sagra viene esposta una statua lignea di Santa Barbara (attribuita al maestro Giuseppe Antonio Lonis); nei dintorni si trova l’antica strada medievale detta Sa reliquia (percorso da Barega a Barbusi). Nota come Torre Littoria durante il regime fascista, fu progettata ispirandosi alla Torre del Pretorio di Tarragona, in Spagna; da questo edificio Benito Mussolini pronunciò il discorso di inaugurazione della città il 18 dicembre 1938. Nata come casa del fascio, fu utilizzata per vari scopi nel corso degli anni, fu tra le altre cose sede della Pretura sino agli anni settanta.

Stazione di Carbonia Serbariu, nota anche come centro intermodale di Carbonia, stazione ferroviaria e per autolinee, inaugurata nel 2011 e progettata dagli architetti svizzeri Willi Hüsler e Luigi Snozzi e dall’italiano Antonello Sanna. Alcune grotte nel comune risultarono abitate dal Neolitico Medio (4700 – 4000 a.C.), alla “cultura di Bonu Ighinu di Mara” sino al Neolitico Finale (3200 a.C.) e alla “cultura di San Michele di Ozieri”: esse sono la grotta dell’Ospedale, la grotta di Barbusi e la grotta sepolcrale di Tanì (nota anche come grotta eneolitica di “Su Cungiadeddus de Serafini”). Taddeo: Lancia reti dal suo fucile. Un nuovo inno celebrativo venne realizzato nel 2006 dal gruppo musicale dei Pooh, dal titolo Cuore azzurro, che accompagnò la rappresentativa nazionale nel corso del campionato mondiale 2006, vinto proprio dall’Italia. L’aspetto trepidando, col cuore in tempesta, speranzoso di poter presto baciare appassionatamente quella mano che agogno di far mia per sempre.


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